L'apprendimento dei neonati come base per lavorare con neonati/bambini con bisogni speciali

dal libro Lo spazio del bambino di Chava Shelhav
 
IL PRIMO INCONTRO
 
Nel metodo Child'Space, l'osservazione del neonato tiene conto di tutti gli elementi che compongono la sua storia: genitori, ambiente, decorso della gravidanza, parto, fratelli o sorelle, tappe dello sviluppo, repertorio motorio. 
 
Le informazioni si desumono da due fonti principali:
1. Osservazione diretta del comportamento del bambino, quale riflesso del suo sviluppo:
- tipologia, varietà e qualità del movimento: non solo ciò che fa, ma anche come lo fa;
- atteggiamento nel gioco: come esplora gli oggetti e si muove nello spazio, la curiosità che mostra nei confronti di ciò che lo circonda;
- comunicazione con l’ambiente: contatto oculare, mormorii, espressioni facciali, linguaggio corporeo, interazione coi genitori;
- indole caratteriale.
2. Storia personale del bambino e dei genitori. È significativo il modo in cui padre e madre parlano del figlio, le parole che scelgono e il loro coinvolgimento emotivo nel racconto.
 
Nel corso degli anni, durante questi primi incontri mi sono accorta che i genitori tendono ad assecondare la richiesta di parlare del bambino scendendo in dettagli sulle difficoltà e sui problemi, e di solito si esprimono con toni ansiosi e preoccupati; al che, poco alla volta quando li porto a raccontarmi i suoi punti di forza e le sue abilità, e quando lo fanno, si sorprendono nello scoprire come sia pieno di risorse e quante cose sappia già fare. Allora il tono del discorso cambia. Il mio intervento porta alla luce comportamenti che i genitori non sempre notano, e può modificare il loro punto di vista sul figlio.
È importante sapere che quando si parla in sua presenza, il tono e la melodia con cui si dicono le cose penetrano nella coscienza del neonato (Fernald, 1989), che capisce più di quanto si pensi.
I genitori riferiscono che dopo gli incontri acquisiscono uno sguardo nuovo, che influisce sui rapporti col bambino, sono cioè in grado di notare non solo le sue difficoltà, ma anche le sue abilità.
Un padre o una madre che riconosce nel figlio un potenziale condiziona in modo positivo le sue capacità, oltre che la propria immagine di genitore. 
Questo approccio è il filo conduttore delle sedute secondo il metodo Child’space.
 
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